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12 maggio 2011 4 12 /05 /maggio /2011 11:37

L'affascinante genesi del più noto romanzo gotico, scritto dalla giovane e fragile Mary Godwin Wollstonecraft, moglie del poeta Percy Bysshe Shelley, in seguito a uno spaventoso incubo.

Durante le vacanze estive del 1816, lo scrosciare della pioggia e le urla infuocate dei fulmini divennero una tetra abitudine per la giovane Mary Godwin Wollstonecraft e per la sua illustre compagnia di soggiorno: il marito Percy Bysshe Shelley, l’odiata sorella Claire Clermont, George Byron e John Polidori.

Fu un anno senza estate il 1816 (le polveri del vulcano Tamboro causarono una brusca variazione del clima planetario). In una villa nei pressi del lago di Ginevra, Mary e i suoi amici, impossibilitati ad uscire a causa dell’inclemenza del tempo, cercarono un modo per vincere la noia. Come ci racconta Mary nell'introduzione al suo romanzo, la compagnia trascorse le ore leggendo storie fantastiche e dell’orrore in francese: storie di apparizioni spettrali e di tragici destini. Tutto ciò bastò a solleticare la fantasia dei presenti e a spingere lord Byron a proporre la creazione di una storia di fantasmi da parte di tutti.

Un incubo notturno ispirò la diciannovenne Mary per la sua ghost-story, un incubo intessuto di immagini alimentate dalle letture serali e dalle discussioni tra Byron e Shelley sul galvanismo, sulle teorie di Erasmus Darwin (nonno di Charles). Solo l’incubo notturno di Mary riuscì a dare vita a una storia di rilievo, gli altri membri della comitiva svilupparono opere di poco conto, solo la giovane inglese seppe trasformare la natura letteraria di quell'estate a Ginevra in immortale letteratura. La fragile e giovanissima Mary mostrò agli amici sorpresi un'infuocata fantasia e la capacità di evocare mondi infernali, immagini di violenza e morte poco in accordo con una fanciulla nel fiore della giovinezza.

Un miscuglio davvero intrigante di situazioni romanzesche è alla base di "Frankenstein", la gestazione del più noto romanzo gotico appare letteraria come l’opera stessa, la realtà è strana quanto la finzione. Un’atmosfera di mistero e poesia romantica ha nutrito il "mostro" di Mary, una dimensione sognante e immersa in cupe fantasie, pronta a proiettarsi, a rivelarsi nel mondo. D'altronde "solo la Poesia sa dire i propri sogni, e con la pura magia delle parole", ci ricorda la scrittrice.

Unknown woman, formerly known as Mary Wollstonecraft Shelley, by Samue
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